Cos'è il Loving Army

Il LOVING ARMY è autospuntato come un fungo il giorno 2 maggio 2010, nel pieno della peggiore ecocatastrofe che possiamo ricordare: la marea nera del Golfo del Messico. 
Quel giorno, per impulso irrazionale su cui è inutile soffermarsi, è nato questo blog. 
Il primo post spiegava approssimativamente l'idea, che vi rispieghiamo qui.
1. COSA SONO LE LOVING ARMIES
Sia chiaro, in primo luogo, che il Loving Army non è "questo blog"; noi non inventiamo niente. Sono Loving Armies, cioè eserciti affettuosi (fatti di soldati della pace, come diceva Gandhi) TUTTE le miriadi di associazioni e di enti che già esistono e che, imperturbabili, mentre le orde dei miserabili accattoni del potere distruggono, pazientemente continuano a rappezzare e a ricostruire. Greenpeace è un Loving Army, Amnesty ed Emergency lo sono, Libera, Desert Flower e... non possiamo citarli tutti qui.
2. INVITIAMO TUTTI A UNIRSI A UN LOVING ARMY
Il "Loving Army" non è che un INVITO a cambiare mentalità: da lì uscirà l'impulso a dare una mano, scegliendo fra i mille che lo fanno: non serve creare un altro ente.
E il perché è fondamentale. Il perché richiede un'inversione ad U nel nostro modo abituale di pensare. 
Perciò vi chiediamo di riflettere qualche minuto su quanto vi proponiamo.
3. IL PERCHE'
Noi sappiamo, noi sentiamo: nitidamente dentro di noi, che tutte le tragedie che colpiscono il mondo - siano esse incidenti colossali, guerre, crisi economiche, catastrofi ecologiche e anche le catastrofi naturali - NON sono solo fatti "tecnici", conseguenze di sfortunate coincidenze o di isolati errori umani.
Nel caso specifico di quei giorni, nei terribili mesi in cui la maera nera sgorgava inarrestabile, noi ci siamo sentiti CERTI che la sua immane avanzata era anche, letteralmente, una sorta di materializzazione di tutti i pensieri di paura, di sconforto e di odio che affollano il mondo.
Perché è inutile negarlo: il futuro non è più quello di una volta. L'umanità non si è mai sentita così tanto affollata e precaria, sul pianeta, come adesso. La sfiducia, più o meno consapevole, si riflette in un' ANSIA che attanaglia le persone. Queste, nell'ossessivo sforzo di negarla e di dimenticare, si buttano sempre più a fondo in vicoli ciechi, attaccandosi a terapie (come droghe, avidità, relazioni vuote) che sono peggio della malattia. 
E allora: cosa fare?
Imprecare? disperarsi? dimenticare? sperare? delegare, perché - tanto! - non dipende certo da noi poter fare qualcosa..?  Appunto: la maggior parte della gente mette la testa sotto alla sabbia, cercando di dimenticare. Come se, non guardando, il babau sparisse. Ma così facendo si dimentica che l'INDIFFERENZA partecipa a tutto questo: è una forza come un'altra (e alquanto potente) che alimenta il male, a tutti i suoi livelli e manifestazioni. E allora cosa resta? deprimersi e lamentarsi, o armarsi e partecipare rabbiosamente alla guerra di tutti contro tutti?
4. COSA FARE
Qualcosa bisogna fare, per sbloccare qualcosa anche dentro di noi, e ricominciare a vivere. Ed ecco: noi abbiamo raggiunto l'assoluta CERTEZZA che dipenda proprio da noi poter fare molto di più di quello che abbiamo sempre creduto. Invece di essere impotenti, abbiamo scoperto che è proprio il contrario. Ma crediamo che, per funzionare davvero, all'origine ci sia UNA cosa indispensabile da fare, qualcosa che in sè le comprende tutte.. o meglio le produrrà in una reazione a catena che è come lo sbocciare dei fiori, che poi portano ai frutti.
Paradossalmente, questa cosa implica di abbandonarsi (da un lato) e resistere (dall'altro), ma ESATTAMENTE all'incontrario di come queste 2 cose si intendono abitualmente:
ABBANDONARSI con assoluta fiducia alla certezza del Bene: alla percezione dell'Amore come forza reale e cosciente, che se evocata risponde, sempre; legame invisibile che tiene insieme ogni cosa.
RESISTERE con assoluta determinazione a tutto l'odio e alla sporcizia: opponendo alla distruzione pensieri costruttivi. E queste 2 cose richiedono anche di:
CONFIDARE con assoluta certezza nel potere creativo dei pensieri.
In sintesi. Secondo noi è ora di smettere sia di delegare, sia di limitarsi ad azioni di protesta, e relativi pensieri distruttivi: è ora di capire quanto contano i nostri PENSIERI, e di metterli in campo.
Non ingannatevi pensando che sia tutto un dolciastro volemose bene.. NON E' COSI'
E' invece un prendere atto della REALTA' dei meccanismi che, dietro alle apparenze e alle nebbie, muovono davvero il mondo.
E per spiegarci meglio vi invitiamo a guardare questo video: