sabato 21 luglio 2012

Con la rete delle reti femminili per il cambio di paradigma!

In ritardo esattamente di un mese (... è comparsa on line il 21 giugno!) desidero festeggiare anch'io l'arrivo della rete delle reti femminili, la cui nascita ho seguito con molto affetto, in questi mesi. Se passate di qui, vi consiglio di andare a visitare il sito.
Da parte mia, vorrei sottoscrivere pubblicamente tutto, ma proprio tutto il "Manifesto" che esprime la visione filosofica e politica che anima le donne della rete; e di cui riporto qui solo alcuni stralci:
Per i nostri diritti, e per il bene di tutti, è il momento di unirci, cercando l’amicizia e il sostegno degli uomini che non sentono il bisogno di schiacciare le donne, per tentare un cambio di paradigma. La guerra, la povertà e la distruzione ambientale non sono ineluttabili. Ma ciò che perpetua la distruzione come costante ininterrotta della storia umana si fonda su profonde radici:
• la crudeltà nell’educazione dei bambini,
• il nazionalismo, il razzismo e il fanatismo che fomentano l’odio fra i popoli,
• la visione predatoria nei confronti della natura e degli animali,
• la divisione dell’umanità in due categorie contrapposte, una delle quali (noi, le donne!) viene rappresentata come una sorta di sottocategoria della prima.
Si tratta di retaggi non casuali, che fondano ogni soluzione dei problemi sulla violenza e sulla sopraffazione: e, facendo questo, alimentano la divisione fra gli esseri umani e ogni genere di conflitti, là dove l’odio (anche quando sembra opporsi ai più forti!) rafforza e perpetua il dominio dei pochi sui molti, e il loro profitto.
Noi siamo un solo organismo: elementi solo apparentemente separati. Considerare accettabile la guerra fra popoli non è meno assurdo che considerare utile, in un organismo umano, la guerra del fegato contro i polmoni, o dei reni contro il cuore.
E, in particolare, il conflitto indotto fra i sessi è la più micidiale fra le armi delle dittature, perché porta la guerra alla base stessa della convivenza umana, al cuore degli affetti, minando all’origine ogni capacità di sentirsi uno.
Questo giova al meccanismo del profitto privato ai danni della comunità, eternamente sostenuto da un'ingiustizia sociale che si fonda su oligarchie, sistemi iniqui, affari sporchi, poteri mafiosi, informazione non veritiera, propagande e dittature. (...) sostenere la condizione delle donne è anche il modo più efficace di sostenere l’intera l’umanità e di condurla a comprendere che siamo UNO: un solo organismo che deve espellere da sé i parassiti e il loro dettato predatorio. E questa è precisamente la ragione per cui la parità fra i sessi viene ferocemente combattuta. 
(...) la possibilità di un riscatto è in grandissima parte in mano alle donne, e agli uomini che credono nella parità di genere. E' quest'alleanza che potrà davvero condurre al cambio di paradigma di cui abbiamo bisogno... ed è (anche) per dare un contributo in questa direzione che nasce questa rete.
E poi, dalla "Mission": Speriamo con ciò di contribuire ad accelerare il processo di formazione di quel cervello collettivo del pensiero femminile che (ne siamo certe!) tanto può fare per l’umanità, e che finalmente la rete ci consente di creare.
Bè.. mi emoziona vedere che il Manifesto include un riferimento importante al concetto del "cervello collettivo" che mi sta tanto a cuore. Ringrazio di questo la rete delle reti a cui mi iscriverò e cercherò di collaborare; e invito tutt* a fare altrettanto. Spero di vedere che saranno tanti anche gli uomini che decideranno di partecipare!



Le immagini con le figurine quadrate illustrano alcuni degli avatar proposti per i profili di chi si iscrive al portale della rete delle reti.